Donald Trump all’Onu rivendica la fine di sette guerre, attacca il riconoscimento della Palestina e l’acquisto del petrolio russo.
Dopo l’intervento del Segretario Generale Antonio Guterres e l’arrivo della premier italiana Giorgia Meloni al Palazzo di Vetro, Donald Trump ha preso la parola davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Ecco, a seguire, il discorso del presidente degli Stati Uniti dove ha attaccato apertamente sia l’Onu sia l’Unione Europea.

Il discorso di Donald Trump all’Assemblea generale dell’Onu
Donald Trump ha esordito con una battuta sul malfunzionamento del gobbo elettronico. Subito dopo ha assunto un tono più solenne, come riportato da Today, presentando l’America come la nazione più potente del mondo: “Questa è l’età dell’oro per l’America, siamo la nazione più potente al mondo“.
Non sono mancati duri attacchi alla precedente amministrazione di Joe Biden, definita “disastrosa“, mentre ha rivendicato i risultati ottenuti sotto la sua guida. “L’America è benedetta dall’economia più forte, dall’esercito più potente e da amicizie durature“, ha dichiarato con enfasi.
Al centro del suo discorso, il presidente Usa ha affermato di aver “posto fine a 7 guerre in pochi mesi“. Sottolineando – in una critica non velata – che ciò è avvenuto “senza l’aiuto dell’Onu“, che secondo lui “non esprime a pieno le proprie potenzialità“. Ha poi criticato l’organizzazione internazionale accusandola di agire con inefficacia: “Che cosa fa? Non fa che parlare con parole vuote e scrivere lettere forti“.
Le sanzioni a Putin e il riconoscimento dello Stato della Palestina
Donald Trump ha poi rivolto un messaggio diretto ai leader internazionali presenti, aggiunge Today, lanciando un allarme sull’immigrazione illegale: “Sta distruggendo i vostri Paesi“.
Parlando poi della crisi in Medio Oriente, ha affermato: “Dobbiamo fermare la guerra a Gaza immediatamente, bisogna negoziare e riportare i 20 ostaggi a casa“. Il presidente ha precisato che Hamas avrebbe rifiutato “una ragionevole proposta di tregua” e ha criticato il riconoscimento della Palestina, definendolo “una ricompensa per Hamas e i suoi terribili attacchi“.
Nel trattare il conflitto in Ucraina, gli Usa si sono detti “pronti” ad imporre nuove sanzioni e dazi ma “ma affinché siano efficaci l’Unione europea e tutti voi riuniti qui dovete adottare le stesse misure“.Infine, ha puntato il dito contro Cina e India, accusandole di essere i principali finanziatori della guerra attraverso l’acquisto del petrolio russo.
Ha incluso anche alcuni Paesi europei tra coloro che, a suo dire, continuano a sostenere economicamente Mosca, ribadendo la sua richiesta di interrompere l’importazione di energia dalla Russia.